Site icon Sicilia Verde Magazine
"data-auto-format="rspv" data-full-width>
Pubblicità
"data-auto-format="rspv" data-full-width>
Pubblicità

Rischio danni, aziende concordi: la nuova Pac preveda polizze obbligatorie

polizze assicurative

C’è una diffusa consapevolezza tra le aziende agricole sull’importanza di ricorrere a polizze assicurative per la prevenzione dei rischi, sia climatici sia economico-finanziari. Il contributo pubblico, fino al 70% sul premio, rappresenta un importante incentivo, anche se un’eventuale riduzione del sostegno non porterebbe all’abbandono dello strumento per una buona metà delle aziende oggi assicurate. È quanto emerge dal “Rapporto sulla gestione del rischio nella percezione delle grandi aziende agricole assicurate”, basato su una indagine condotta da Ismea su un panel di 500 operatori con valori assicurati superiori a 300 mila euro.

I risultati del Report evidenziano una diffusa cultura della prevenzione tra gli intervistati (chi si assicura lo fa a scopo cautelativo), con solo il 10% delle aziende che denota un atteggiamento di carattere opportunistico, motivando il ricorso alle polizze con l’aspettativa di ottenere un vantaggio economico dalla frequenza e dall’entità dei risarcimenti.

Assicurazioni e riforma della Pac

Da sottolineare l’ampio il consenso sull’ipotesi di introdurre, con la riforma della Pac, una copertura obbligatoria contro gravi eventi atmosferici (gelo, siccità e alluvione) a garanzia di tutte le aziende agricole, fenomeni meno frequenti della grandine o dell’eccesso di pioggia, ma con potenziali di danno molto elevati. È emersa anche la necessità di una semplificazione dell’attuale iter burocratico, strumentale soprattutto all’abbattimento dei tempi di erogazione dei contributi e alla riduzione degli adempimenti in capo agli agricoltori. Suggerita inoltre l’opportunità di ampliare il ventaglio delle avversità, includendo i danni da fauna selvatica, e di rimodulare a livello territoriale le finestre temporali di copertura assicurativa, oggi tarate sulle specifiche esigenze delle regioni del Nord Italia.

L’analisi, realizzata nell’ambito delle attività di supporto al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, nell’ambito del Psrn 2014-2020 – Misura 17, ha puntato ad acquisire proposte e suggerimenti per lo sviluppo delle politiche in materia di gestione del rischio in agricoltura, individuando nello specifico i punti di forza e di debolezza dell’attuale sistema assicurativo, i fabbisogni delle aziende per fronteggiare i rischi ai quali si sentono maggiormente esposte, nonché le modalità e le strategie per favorire una maggiore e più omogenea diffusione sul territorio nazionale degli strumenti oggi disponibili.

Le aziende chiedono correttivi

Secondo il Rapporto Ismea, un’azienda su quattro individua nella semplificazione e nella trasparenza dei contratti assicurativi gli elementi cruciali per incrementare il ricorso alle assicurazioni agricole agevolate. Ma c’è bisogno di correttivi a partire dalle franchigie, ritenute il principale elemento di criticità, e di una revisione delle modalità di perizia per un’adeguata quantificazione delle perdite economiche derivanti non solo dal calo di resa ma anche dal danno di qualità, oggi limitata a poche colture.

A giudizio degli intervistati (tre su quattro) la polizza agricola non “migliora” il merito creditizio delle aziende, in un contesto operativo in cui le modalità di concessione dei prestiti bancari risultano ancora sbilanciate su schemi tradizionali, basati essenzialmente sulla richiesta di garanzie reali e fideiussorie. Se valutata in sede di istruttoria, tuttavia, la polizza assume un ruolo significativo nella concessione del credito o nell’erogazione di un importo addirittura superiore a quello altrimenti ottenibile.

Polizza parametrica o polizza ricavo?

In relazione agli strumenti innovativi, emerge, tra i pochi che hanno dichiarato di conoscerle, una prevalente diffidenza verso le polizze parametriche, che per il calcolo dell’indennizzo fanno riferimento a un indice predeterminato, mentre la polizza ricavo, a copertura anche del rischio prezzo, seppure ancora poco diffusa, mostra un elevato potenziale di sviluppo, catalizzando le attenzioni degli agricoltori soprattutto nei settori più esposti al fenomeno della volatilità dei prezzi. Ancora poco noti, i fondi di mutualizzazione (tre quarti degli intervistati non sanno di che cosa si tratti) sono ritenuti utili da chi conosce lo strumento, ma prevalentemente in combinazione con uno schema di polizza tradizionale.

"data-auto-format="rspv" data-full-width>
Pubblicità
"data-auto-format="rspv" data-full-width>
Pubblicità
"data-auto-format="rspv" data-full-width>
Pubblicità
Exit mobile version