Agroindustria, agricoltura e pesca: innalzato il tetto per gli aiuti di Stato

Agroindustria, agricoltura e pesca: innalzato il tetto per gli aiuti di Stato

Dopo le polemiche delle scorse settimane sul debole intervento dell’Europa nei confronti dei paesi membri più colpiti dall’emergenza Coronavirus, da Bruxelles arriva finalmente un gesto di buona volontà degli euroburocrati verso l’Italia agricola. Con una comunicazione emanata il 20 marzo dalla Commissione europea, è stato innalzato il tetto per gli aiuti di Stato – eccezionalmente e fino al 31 dicembre di quest’anno – a 800mila euro per l’agroindustria, a 100mila euro per l’agricoltura e a 120mila euro per la pesca e per l’acquacoltura. È il caso di ricordare che prima dell’emergenza Covid-19, il tetto per gli aiuti di stato in regime di de minimis alle aziende agricole riferito sempre al triennio, era stato innalzato lo scorso anno da 15 a 20mila euro, potendo arrivare anche a 25mila euro al verificarsi di particolari condizioni.

«La Commissione europea – ha commentato il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanovaha risposto così al segnale di allarme lanciato dal Ministero alle Istituzioni europee per il grave impatto dell’emergenza Covid-19 sui settori agricolo, agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura. Il lavoro svolto in questi giorni di concerto tra Uffici del Mipaaf con la Commissione per la revisione urgente della normativa sugli aiuti di Stato e delle norme quadro sui fondi europei, ha iniziato a dare, insomma, i primi risultati…»

E quello dell’innalzamento del tetto per gli aiuti di Stato per la filiera alimentare è di certo uno tra i più rilevanti. Si comprende, dunque, la soddisfazione della Bellanova, che parla di “primo passo importante” sottolineandone le importanti ricadute: «Si tratta di una decisione che consentirà maggiore efficacia negli interventi a favore del settore, anche se serve un intervento economico coordinato e urgente dell’Europa per il settore primario di tutti gli Stati membri e italiano in particolare».

«Sono ben consapevole – prosegue il ministro delle Politiche agricole – di come l’emergenza stia determinando forti criticità all’intera filiera e un calo notevole della domanda di alcuni prodotti, come ad esempio i freschi, anche in seguito alla chiusura dei luoghi della ristorazione. E mentre continuo a sollecitare la distribuzione a sostenere i nostri prodotti e le nostre aziende, perché sui banchi il fresco continui ad avere la giusta centralità, voglio mandare un messaggio chiaro alle nostre imprese e ai lavoratori del settore: siamo tutti al lavoro per loro. Il Ministero non chiude. I nostri uffici continuano a lavorare con grande impegno, e questa notizia lo evidenzia».

«Le istituzioni europee – conclude Bellanova – stanno dimostrato la dovuta attenzione alle nostre richieste e la risposta della Commissione è l’inizio di un percorso che dobbiamo fare insieme. Il segnale che giunge è positivo, anche se intendiamo lavorare perché il testo venga migliorato. Continueremo con costante impegno perché le donne e gli uomini del nostro alimentare non si sentano soli». 

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